Corte Ue annulla autorizzazione alla coltivazione della patata Ogm

Ora Greenpeace vuole che si ritiri anche la proposta di autorizzazione alla coltivazione del mais OGM 1507 di Pioneer-DuPont.

Autore: Redazione GreenCity

La Corte di Giustizia Europea ha annullato l'autorizzazione alla coltivazione in Europa della controversa patata OGM Amflora, resistente agli antibiotici.
A questo punto Greenpeace ha invitato la Commissione europea a ritirare anche la proposta di autorizzazione alla coltivazione del mais OGM 1507 di Pioneer-DuPont, redatta lo scorso novembre.
"La sentenza odierna dimostra che la Commissione Ue ha commesso gli stessi errori giuridici per entrambe le autorizzazioni" scrive in una nota Greenpeace.
Come avvenuto anche nel caso della patata OGM esaminato dalla Corte di Giustizia Europea, dopo che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha emesso nuovi pareri scientifici sul mais OGM 1507, la Commissione Ue non ha chiesto al comitato di esperti dei Paesi membri di votare la nuova proposta di autorizzazione. La Commissione, dopo le nuove valutazioni, ha modificato la proposta e l’ha inviata direttamente al Consiglio dei Ministri, mentre secondo la sentenza, avrebbe dovuto sottoporla nuovamente al comitato degli Stati membri. La patata Amflora della Basf è stata autorizzata dalla Commissione Ue nel marzo del 2010.
Come risposta, Greenpeace ha raccolto, insieme ad Avaaz, oltre un milione di firme, accusando la Commissione di ignorare sia le preoccupazioni esistenti a livello scientifico che la forte opposizione pubblica verso le colture OGM. Nel maggio del 2010, l'Ungheria ha fatto ricorso per chiedere l’annullamento dell'autorizzazione dell’Amflora e subito dopo Francia, Lussemburgo, Austria e Polonia sono intervenuti nel procedimento a sostegno dell’Ungheria.
"La sentenza di oggi demolisce i piani della Commissione Ue di ottenere rapidamente l’autorizzazione alla coltivazione del mais OGM 1507 di Pioneer-DuPont. La Commissione deve ritirare la sua proposta, in linea con i requisiti giuridici previsti dalla Ue" dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. La Corte ha stabilito che la Commissione non ha ottemperato alle norme comunitarie sulle procedure di autorizzazione relative ai prodotti Ogm.

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