Legambiente presenta il X rapporto sulla sicurezza alimentare

Legambiente: "Rimane alta l’allerta per gli attacchi al Made in Italy: un fenomeno dai costi troppo alti, da abbattere con azioni concrete senza ulteriori rimandi".

Autore: Redazione GreenCity

500 mila controlli, 28 mila tonnellate di prodotti sequestrati, per un valore economico di oltre mezzo miliardo di euro: ecco la sintesi delle operazioni condotte nel 2012 in Italia ad opera degli organi preposti al controllo per vigilare sulla sicurezza alimentare del Belpaese. I dettagli delle indagini sono stati raccolti e riportati nel dossier Italia a Tavola 2013,  a cura del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente, giunto quest’anno alla sua decima edizione.
Certificazione, tracciabilità, qualità, garanzie igienico- sanitarie: questi gli elementi che in Italia come in Europa possono  garantire la sicurezza e mettere all’angolo le falsificazioni. Scendendo nel dettaglio del livello nazionale, infatti,  l’attenzione si sposta sulla truffa per eccellenza: le alterazioni dei prodotti del made in Italy. Tutte le attività operative presentate nel dossier, ognuna nella sua specificità, indicano  come siano ancora tanti i tentativi di ledere l’integrità del made in Italy e di fare loschi affari a discapito dell’interesse del consumatore e molto spesso anche dell’erario, nonostante gli sforzi tesi a vigilare e a garantire la sicurezza alimentare.
In dieci edizioni di Italia a Tavola non sono mai mancate le contraffazioni, le usurpazioni dei marchi, dell’origine italiana dei prodotti e di tutta la qualità che la nostra tradizione enogastronomica rappresenta. Già nel primo rapporto del 2004 raccontavamo dell’uso illecito della denominazione protetta da parte di prodotti non certificati, quali formaggi e oli extra vergini. Nel 2012, da nord a sud dello stivale, oggetto di sequestri e sanzioni sono stati oli deodorati, vini falsi venduti in nero, formaggi imitati, prodotti ittici anonimi e pomodoro cinese spacciato come italiano.  
"Il consumatore continua ad essere ancora vittima inconsapevole delle frodi alimentari  -  dichiara Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino -Da quando si verificò l’epidemia della Bse, responsabile di ben 225 morti in Europa, il livello di attenzione istituzionale e sociale ha posto nuovi problemi da risolvere e sfide da raccogliere. Tanti i progressi, ma lunga ancora la strada per una vera tutela del consumatore e del Made in Italy. In materia di lotta alla  contraffazione raccontiamo i recenti successi, ma non ci stancheremo di chiedere pene più severe vero deterrente per i falsari del cibo. Le recenti novità in materia di etichettatura consentiranno ai cittadini di essere più informati ma per una etichetta davvero trasparente è importante che anche l’origine degli  ingredienti primari sia rivelata ai consumatori”.
“Nonostante i passi in avanti del sistema normativo – afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - molto ancora occorre fare per vigilare e garantire la sicurezza alimentare. Il rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale è la premessa per produrre cibo sano, libero da OGM e residui di sostanze pericolose. Garantire la sicurezza alimentare è sùinonimo non solo di salute per i cittadini ma è anche  fondamentale per custodire il patrimonio di sapori e le tipicità dei nostri territori. Proprio per questo motivo è importante sostenere quelle aziende che certificano i loro processi e prodotti nei confronti dei consumatori, aderendo a disciplinari di qualità. Ma non solo - conclude Cogliati Dezza, - difendere la sicurezza alimentare significa essere aderenti ai pilastri della legalità e del rispetto del lavoro, elementi senza i quali è assai difficile che ci sia rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini”.

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