La lampada fluorescente compatta vince in sostenibilità

La lampada fluorescente compatta, comunemente nota come la lampada risparmio energetico, è la fonte di luce più compatibile dal punto di vista ecologico.

Autore: Franco Cavalleri

La lampada fluorescente compatta, comunemente nota come la lampada risparmio energetico, è la fonte di luce più compatibile dal punto di vista ecologico.
È il risultato di una ricerca dell'EMPA, laboratorio che fa capo al Politecnico di Zurigo, in Svizzera, che ha preso in considerazione non solo il consumo di energia delle lampadine, ma anche i processi di produzione e smaltimento. È stato anche valutato l'impatto ecologico derivante dall'utilizzo con differenti mix, per fonte di produzione, di energia elettrica.
La ricerca dell'EPAM ha preso in esame i metodi differenti di illuminazione attualmente in uso, al fine di scoprire quale fonte di illuminazione sia più rispettoso dell'ambiente. L'analisi si è concentrata su quattro diversi tipi di lampada: la classica lampadina a incandescenza, le lampade alogene, i tubi fluorescenti e l lampade a risparmio energetico.
Al fine di valutare l'impatto complessivo sull'ambiente di una lampada durante l'intero ciclo di vita, i ricercatori hanno elaborato un protocollo di analisi del ciclo di vita per ogni tipologia di lampada sotto esame che comprendesse l'utilizzo di materie prime e il consumo di energia dalla produzione, all'utilizzo, fino allo smaltimento finale. Il risultato è tato espresso in un indice battezzato "indicatore di eco punti» (EIPs), una misura della somma di tutti i danni che il prodotto in questione infligge alla salute umana e all'ambiente, nonché l'utilizzo delle risorse sostenute durante la sua fabbricazione.
Produzione e smaltimento, un impatto insignificante
Il primo risultato è stato che l'impatto totale dei processi di produzione e smaltimento è, in percentuale, basso. Il processo di fabbricazione di una lampadina a incandescenza, per esempio, era responsabile solo per l'uno per cento del suo impatto ambientale totale. In confronto, la produzione di una lampada a risparmio energetico - al 15 per cento del totale - è significativamente più alto, ma ancora abbastanza trascurabile. Il motivo per cui le lampade a risparmio energetico hanno un'impronta più ecologica è a causa dei circuiti elettronici che contengono. L'introduzione, nel calcolo, del mix di energia tipico dei Paesi dell'Unione Europea (che comprende una frazione significativa di energia elettrica prodotta da centrali elettriche a carbone) come base porta a valori molto più bassi per le lampadine ad incandescenza e lampade a risparmio energetico (0,3 per cento e 4 per cento, rispettivamente).
Anche iI metodo di smaltimento delle lampade al termine della loro vita utile non risulta essere un fattore importante nel calcolo del bilancio ecologico globale. Infatti, nel caso di lampade a risparmio energetico, il loro riciclo consentirebbe di ridurre di ben quindici punti percentuali l'impatto ambientale totale. Incenerirle, comunque, secondo la ricerca fatta presso il Politecnico di Zurigo, non comporta un onere eccessivo per l'ambiente: la quantità di mercurio rilasciata durante l'incenerimento, il vero pomo della discordia, è da considerarsi quantitativamente insignificante. Questo perché la stragrande maggioranza di mercurio nell'ambiente è emessa da centrali elettriche che bruciano combustibili fossili.
Una centrale elettrica a carbone, per esempio, emette circa 0,042-0,045 mg di mercurio per ogni kilowattora di energia che produce, secondo la qualità di carbone utilizzato. Un impianto di generazione di 1.000 megawatt di energia libera quindi 42-45 g di mercurio in atmosfera ogni ora. In confronto, a partire dal 2005 le lampade fluorescenti compatte vendute in Europa possono contenere un massimo di solo 5 milligrammi di mercurio (0,005 g). In altre parole, una centrale elettrica a carbone emette, ogni ora, una quantità di mercurio equivalente a quella di 8.400-9.000 lampadine a risparmio energetico.
Tutto dipende dall'uso
Di gran lunga i maggiori effetti ambientali sono causati dall'uso delle lampade. O meglio, dalla fonte di energia utilizzata per alimentare le lampade. Una lampada a incandescenza funzionante con l'elettricità generata da un impianto idroelettrico è meno inquinante di una lampada a risparmio energetico in esecuzione sul mix di potenza europea. "Con la scelta di lampade con potenza elettrica generata in un modo rispettoso dell'ambiente è possibile ottenere di più in termini ecologici che con la semplice sostituzione delle lampadine a incandescenza con lampade fluorescenti compatte", chiarisce Roland Hischier.
Le lampade a risparmio energetico hanno, comunque, un vantaggio ecologico. Lo dimostra la determinazione del 'punto di pareggio ambientale', il «environmental break-even point», che esprime il tempo in cui una lampada deve essere utilizzata per arrivare a provocae un certo grado di danno ambientale totale. Con il mix di potenza europea, che viene prodotto principalmente da impianti di generazione alimentati da carburanti fossili, le lampade ad incandescenza e quelle a risparmio energetico ambientale raggiungono il loro punti di pareggio molto rapidamente - dopo circa 50 ore - a causa del consumo di energia significativamente più alta del filamento di tungsteno lampadina. Con un mix di energia prodotta da centrali idroelettriche – come in Svizzera - questo punto si raggiunge dopo 187 ore. Ma con una durata tipica di circa 10.000 ore per una lampada compatta fluorescente a risparmio energetico (a fronte di circa 1000 ore per una lampadina a incandescenza), l'acquisto di una tale lampada si ripaga molto rapidamente in senso ecologico.

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