E' stata presentata al Politecnico di Milano l’
Atlante italiano dei morti (e dei feriti gravi) in bicicletta, la più completa mappatura dell’incidentalità ciclistica in Italia finora mai realizzata, risultato di uno studio del
Competence Centre on Anti-Fragile Territories(CRAFT) del Politecnico. Il gruppo di ricerca, guidato da
Paolo Bozzuto, docente del
Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano - DAStU, ha prodotto cinque dashboard interattive e liberamente consultabili.
La ricerca mira ad approfondire la conoscenza sul fenomeno dell’incidentalità ciclistica, indagando i fattori di rischio e le molteplici criticità che, nei contesti urbani ed extraurbani italiani, continuano a causare morti e feriti tra le persone che scelgono di muoversi in bicicletta.
La ricerca usa una metodologia di lavoro originale, finalizzata alla costruzione di
un sistema in grado di estrarre ed elaborare dati (data-mining) a partire da uno specifico dataset dell’ISTAT, che contiene le informazioni relative a tutti gli incidenti stradali, ciclistici e non, sull’intero territorio nazionale, nell’arco di un anno solare, che hanno causato lesioni alle persone (morte entro il trentesimo giorno dall’evento o con ferite refertate in ospedale).
Geolocalizzare e mappare tutti gli incidenti ciclistici è un
cambio di paradigma per l’analisi dell’incidentalità ciclistica in Italia. Da un lato viene in aiuto alla pianificazione e al governo del territorio nel nostro Paese. Dall’altro lato, la puntuale mappatura di ogni singolo incidente ciclistico consente di individuare in modo molto preciso le caratteristiche specifiche dell’infrastruttura (sezione, pavimentazione, segnaletica, visibilità) su cui ogni incidente si è verificato, e di programmare interventi specifici per incrementare la sicurezza stradale, ma anche per monitorare la loro efficacia nel corso del tempo.
«La nostra analisi, più che offrire risposte definitive, ha portato a ulteriori domande di ricerca. L’unica certezza è che della mobilità ciclistica, in Italia, sappiamo relativamente poco»spiega
Paolo Bozzuto.«Proprio per questo motivo, abbiamo deciso di rendere pubbliche le dashboard, che sono il nostro contributo concreto a un dibattito costruttivo sul tema dell’incidentalità ciclistica, ma anche uno strumento operativo per il futuro»conclude Bozzuto.
Le
cinque dashboard costituiscono, a oggi, lo strumento più aggiornato per prendere visione della consistenza complessiva, dell’andamento e della distribuzione geografica del fenomeno degli incidenti ciclistici in Italia. Sono state pensate come uno strumento divulgativo, di facile accesso (e totalmente gratuito), consultabile in modo agevole da qualunque cittadino e amministratore pubblico interessato al tema, dalla scala nazionale a quella comunale.
La
prima dashboard (“Analitica degli incidenti ciclistici in Italia”) offre una vasta panoramica di dati e statistiche, su base comunale, provinciale, regionale e nazionale: il numero di ciclisti feriti e morti in incidenti stradali, la loro ripartizione per genere e fasce di età, le dinamiche dell’incidente (altri veicoli coinvolti, tipo di strada, condizioni meteorologiche, giorni della settimana e orari in cui si si sono verificati gli eventi), e altri.
La
seconda dashboard (“Indicatori di severità”) analizza e rappresenta il fenomeno dell’incidentalità ciclistica, su base regionale e provinciale, attraverso la costruzione di quattro indicatori: lesività, letalità, gravità e mortalità.
La
terza dashboard (“Quota modale e incidentalità ciclistica provinciale”) mette in relazione il tasso di incidentalità ciclistica, cioè il rapporto percentuale tra incidenti con biciclette coinvolte e incidenti stradali totali, con la percentuale di spostamenti fatti in bicicletta sul totale degli spostamenti (il cosiddettosharemodale ciclistico) di ogni singola provincia italiana. La quarta dashboard fa lo stesso, ma su base regionale,
La
quinta dashboard (“Mappa degli incidenti ciclistici, anni 2022 e 2023”) localizza puntualmente, su una mappa dinamica (zoomabile dalla scala nazionale alla specifica strada del singolo comune), ogni incidente ciclistico registrato in Italia nel 2022 e 2023, consentendo di distinguere tra incidenti che hanno comportato il decesso di chi pedalava e incidenti che hanno generato feriti, con lesioni ufficialmente refertate.