A Lana la tradizione incontra la modernità: Törggelen, vini d’eccellenza e vacanze slow

Nella regione di Lana, il passato e il presente si intrecciano in modo naturale: tra un bicchiere di vino e una passeggiata nei vigneti, tra una serata al maso e una giornata di relax sul Monte San Vigilio.

Autore: Redazione Greencity

Nel cuore dell’Alto Adige, dove le montagne abbracciano dolcemente i vigneti e l’aria profuma d’autunno, la regione di Lana si rivela come una meta capace di unire in modo autentico la tradizione contadina e il gusto contemporaneo per il benessere slow. Con l’arrivo dell’autunno, nella regione di Lana il ritmo rallenta naturalmente: ci si muove a piedi o in e-bike, approfittando delle bellissime giornate terse e delle temperature ancora gradevoli, per andare alla scoperta dei sentieri delle rogge (waalwege) o dei piccoli produttori locali, dove si respira il profumo del mosto e delle mele appena raccolte. Passando davanti all’ufficio dell’Associazione turistica di Lana e dintorni si incontra Johann Laimer che, come da tradizione, arrostisce le gustose castagne raccolte a mano nel suo vivaio a Postal, diffondendo un profumo delizioso nell’aria. Come una cornice dipinta, la vegetazione del territorio mostra il suo aspetto più affascinante e cangiante, tipico dell’indian summer: fogliame verde, misto al giallo oro, al marrone, all’arancione con punteggiature di rosso. Questo è il momento in cui si celebra e si ringrazia la natura per i frutti più importanti raccolti: uvamelecastagne. La gente ha voglia di festeggiare e di condividere tra amici questi momenti nelle osterie contadine o nelle feste di paese, fondamentali per questo territorio, con musica dal vivo e stand gastronomici che preparano specialità locali. Una di queste feste è il Törggelen, l’antica usanza autunnale di ritrovarsi nei masi, dopo il lavoro della vendemmia, per gustare vino novello, castagne arrostite e piatti della tradizione, e nella regione di Lana è vissuto in maniera ancora autentica. Nelle osterie contadine del territorio come PfefferlechnerHaidenhofRebmannkellerBrandiskeller e Göztfriedkeller i sapori che raccontano della vita contadina sono ancora quelli di una volta. Anche le tecniche di coltivazione si ispirano ai metodi usati nel passato, utilizzando però una strumentazione più moderna e soprattutto i contadini di oggi hanno una nuova consapevolezza rispetto alla direzione da intraprendere nel loro lavoro. Le nuove generazioni che gestiscono i masi hanno studiato come reinterpretare la loro storia; alcuni hanno valorizzato antichi frutteti producendo distillati, altri hanno abbracciato la filosofia biodinamica nella produzione di vini, altri ancora seguono i principi della permacoltura nella coltivazione della frutta. Molti di questi masi hanno un loro spaccio e aprono le loro cantine private ai visitatori, offrendo degustazioni di vini locali e di prodotti fatti in casa e visite guidate. Perché la regione di Lana vanta una delle più antiche tradizioni vitivinicole dell’Alto Adige. Qui, la vite cresce da millenni, molto prima dell’epoca romana e sui pendii sopra PostalLana e sulle colline di Cermes sorgono gli antichi masi vinicoli, menzionati in documenti tra l’XI e il XIII secolo. Oggi, nella regione di Lana, alcuni produttori vinificano ancora nelle storiche cantine sotterranee, mentre altri hanno scelto strutture moderne e tecniche d’avanguardia. Le uve provenienti da queste colline soleggiate e protette, grazie al clima mite, producono vini dalla spiccata intensità fruttata e con una fine mineralità, caratteristiche che rendono la zona tra le più apprezzate dell’Alto Adige. La Schiava, vitigno simbolo del territorio, resta la protagonista dei vigneti di Lana, affiancata da varietà rare e storiche come Fraueler e Versoaln.  Tra i vitigni bianchi spiccano Pinot Bianco e Chardonnay, mentre nelle zone più calde, come sopra Postal, prospera il profumato Gewürztraminer. Alcuni viticoltori guardano anche al futuro, sperimentando nuove varietà resistenti come Bronner e Souvignier Gris, e vini rossi eleganti come il Pinot Nero.  Accanto alla storica Cantina Merano Burggräfler, cuore della produzione cooperativa, nella regione di Lana si distinguono sette viticoltori indipendenti che producono e vendono in proprio: tra questi il Kränzelhof, il Biedermannhof, l’Haidenhof, l’Hännsl am Ort, l’Außerpfefferlehen, lo Zollweghof e il Moarhof. Molti di loro hanno intrapreso la via biologica e biodinamica, sperimentando affinamenti in anfore, vini non filtrati e metodi di vinificazione naturali, in un dialogo continuo tra tradizione e sostenibilità. Non mancano gli appuntamenti per gli appassionati di enologia. Il vigilius mountain resort sul Monte San Vigilio, in autunno si anima con eventi dedicati al vino, come l’appuntamento che si terrà il 28 novembre dalle ore 18.00, la Festa del Vino, con la presentazione dei produttori di vino che coltivano le loro vigne sui pendii del Monte San Vigilio.  Durante la serata, vignaiole e vignaioli racconteranno l’origine, la coltivazione e la filosofia che sta dietro al loro vino (65.00 euro a persona, prenotazione obbligatoria).  Molte anche le visite guidate proposte dai viticoltori di Lana, dove si può scoprire la nuova generazione di produttori altoatesini che innovano nel rispetto della tradizione.

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