ENEA ha messo in mare nella baia di S. Teresa a Lerici (La Spezia) i primi
due prototipi di reef artificiali per favorire il
ripopolamento di un mollusco autoctono con potenziale
filtratore,
l’ostrica piatta (Ostrea edulis), utile per rigenerare ambienti marini, tutelare la biodiversità e regolare il clima.
Si tratta di due dei cinque prototipi che dovranno essere realizzati nell’ambito del progetto
PNRR RAISE[1], condotto da
ENEA in collaborazione con la
Cooperativa di Mitilicoltori Associati, il
Comune di Lerici e la
Scuola di Mare che si occupa di risanare aree portuali con soluzioni rigenerative nature based. I due reef progettati da ENEA e costruiti in cemento certificato e compatibile con l’ambiente marino dall’azienda
D-SHAPE, sono stati installati grazie all’intervento dei palombari del
Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN) insieme alla ditta
Submariner.
In pratica i due prototipi saranno impiegati come substrato per il progetto di ripopolamento dell’Ostrea edulis, che generalmente è presente lungo la costa, dalla superficie del mare fino a qualche metro di profondità, formando aggregazioni dalla struttura tridimensionale, i cosiddetti reef, in grado di fornire habitat a molte altre specie. A ottobre, sui due reef verranno posizionati gusci di ostriche e cozze provenienti da scarti della filiera della molluschicoltura, contribuendo così a creare un habitat ancora più favorevole alla colonizzazione.
“I reef creati da queste ostriche aumentano la biodiversità agendo sulla produttività degli ecosistemi costieri; inoltre, favoriscono la pulizia dell’acqua grazie alla loro capacità filtrante”, sottolinea Chiara Lombardi, responsabile del Laboratorio ENEA di Biodiversità e servizi ecosistemici. “Non ultimo, questa specie di ostrica rappresenta un’importante fonte di cibo e la sua coltivazione, come quella di altri molluschi bivalvi, è una delle attività più sostenibili del mare”.
“Dopo mesi di prove in laboratorio, abbiamo finalmente definito la composizione della miscela che utilizzeremo per produrre dei reef analoghi a quelli appena messi a mare, ma realizzati con scarti della mitilicoltura, secondo i principi dell’economia circolare”, spiega Cristian Chiavetta, responsabile del Laboratorio ENEA Strumenti per la sostenibilità e la circolarità dei sistemi produttivi e territoriali.
Queste attività fanno parte delle attività svolte dall’ENEA nell’ambito di “
Smart Bay S. Teresa” che persegue la conoscenza, la conservazione e l’utilizzo degli ecosistemi calcificanti, la valorizzazione degli scarti dell’acquacoltura, la realizzazione di interventi di rigenerazione dell’ambiente e delle aree portuali, per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
La messa a mare dei reef nella baia di S. Teresa è solo la più recente di numerose azioni che hanno coinvolto il Comune di Lerici, la Cooperativa di Mitilicoltori Associati, la Scuola di Mare, ENEA e gli altri enti di ricerca di Smart Bay S. Teresa, quali Cnr e INGV, supportati dalla Guardia Costiera e Capitaneria di Porto della Spezia, che hanno come obiettivo di rendere la baia di S. Teresa un’area da proteggere e monitorare.