Copernicus: sviluppo precoce del buco dellozono ed elevata variabilità nel 2025
Nella prima metà di settembre, dopo aver raggiunto una superficie stimata di 21.08 milioni di km², inferiore al massimo storico per il periodo ma superiore alla media.
Autore: Redazione Greencity
Secondo il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus nel 2025, il buco dell'ozono dell'emisfero meridionale si è sviluppato precocemente, raggiungendo un'area di circa 15 milioni di km², in anticipo rispetto al 2024, quando questa soglia è stata raggiunta una settimana dopo. Lo sviluppo precoce è stato più in linea con i modelli osservati nel 2023 che con la stagione più moderata del 2024.
Nella prima metà di settembre, dopo aver raggiunto una superficie stimata di 21.08 milioni di km² - inferiore al massimo storico per il periodo ma superiore alla media -, si è discostato dal modello del 2023, risultando più simile al 2024 e alla media del periodo compreso tra il 1979 e il 2022.
Laurence Rouil, Direttore del CAMS: «Il CAMS contribuisce allo sforzo globale per preservare lo strato di ozono fornendo strumenti di monitoraggio all'avanguardia e valutazioni sullo stato e sull'evoluzione del buco dell'ozono, monitorando le concentrazioni di sostanze che riducono lo strato di ozono e fornendo dati e strumenti per monitorare lo strato di ozono durante tutto l'anno. Il buco dell'ozono del 2025 sta mostrando modelli altamente variabili, sottolineando l'importanza di previsioni e analisi affidabili».
La durata e l'estensione del buco dell'ozono sono soggette a variazioni, a seconda delle dinamiche atmosferiche globali e dei fattori chimici, pertanto tali fluttuazioni sono normali.
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