Mercato auto: a marzo +40,8%

Le auto elettriche (+81,9%) a marzo arrivano ad una rappresentatività del 4,8% (+1,1 rispetto a febbraio) ma nel trimestre la quota rimane sempre bassa al 3,8%. Le plug-in (PHEV) sono al 4,3% di quota (4,4% nel cumulato da inizio anno); le HEV viaggiano sempre positive sia nel mese (+48,5%, quota 34,4%), sia nell’anno (+32,9%, quota 35,8%).

Autore: Redazione Greencity

Marzo ha registrato 168.294 immatricolazioni di autovetture nuove, pari ad un incremento del +40,8% rispetto a marzo 2022 (119.548 pezzi), portando il bilancio del primo trimestre a 427.019 unità, in crescita del +26,2% sul primo trimestre 2022. Questi i dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
«Il risultato positivo di questo mese era prevedibile, considerando i bassi volumi dello scorso anno determinati da una serie di fattori avversi e concomitanti ma il differenziale con i dati pre-pandemia (-20,6%) resta importante», dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.  
«Lo stop definitivo dell’UE alla vendita dei motori termici nuovi alimentati da combustibili fossili a partire dal 2035, con la deroga all’utilizzo dei soli carburanti sintetici, ci lascia dubbiosi circa l’esclusione dei biocarburanti che, al contrario, in un contesto di economia circolare possono contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti», sottolinea De Stefani.
«In ambito nazionale, invece, il recente disegno di legge delega del Governo per la revisione strutturale del sistema tributario italiano – oramai datato di 50 anni – potrebbe rappresentare una svolta significativa per accompagnare la riconversione tecnologica del Paese e la transizione ecologica dell’automotive, coniugando la difesa dell’ambiente e la spinta al rinnovo dei veicoli. Auspichiamo, attraverso un intervento organico diretto a diminuire l’imposizione fiscale sull’auto», continua De Stefani, «misure di razionalizzazione che, seguendo un approccio tecnologicamente neutrale e in ottica green, vadano nella direzione di maggiore omogeneità rispetto a quanto accade nel resto degli altri grandi mercati europei, partendo dalla modifica delle parziali percentuali di detrazione dell’IVA e deducibilità dei costi delle auto aziendali e superamento del superbollo. Un chiaro indirizzo in tal senso sarebbe particolarmente stimolante per gli attori del settore e le flotte aziendali».
«Inoltre», prosegue De Stefani, «per valorizzare le risorse pluriennali già stanziate lo scorso anno con il fondo automotive, risulta sempre più evidente l’opportunità di rivedere il funzionamento degli attuali incentivi per i veicoli non inquinanti fino a 135 g/Km di CO2, così da imprimere un rilancio agli acquisti da parte delle persone giuridiche – i soggetti che favoriscono il ritmo di ringiovanimento del parco auto – ed esplicando al contempo effetti benefici anche sul mercato dell’usato, con l’accrescimento, in tempi brevi, delle possibilità di accesso dei consumatori a veicoli più performanti dal punto di vista ambientale».
«Ovviamente, nell’impegnativa rivoluzione verde, resta cruciale il tempestivo sviluppo e potenziamento di una rete di ricarica accessibile, funzionale ed efficiente agli scopi di imprese e cittadini. Apprezziamo, quindi, l’ulteriore tassello in materia riguardante il primo step dell’accordo europeo sulle infrastrutture per i combustibili alternativi che detta gli obiettivi minimi per le stazioni pubbliche di ricarica elettrica e ad idrogeno sulla rete transeuropea dei trasporti. Nel solco di una transizione sostenibile, speriamo», conclude De Stefani, «che le nuove regole trovino una rapida intesa e soprattutto una snella realizzazione ed efficace sincronizzazione nei piani nazionali perché, purtroppo, se guardiamo alle norme interne che prevedono agevolazioni per l’installazione di colonnine elettriche, il ritardo è clamoroso: a distanza di molti mesi, mancano ancora le specifiche ministeriali per l’effettiva fruizione e a rimetterci sono imprese, lavoratori e cittadini».
Guardando a ciò che è accaduto sul mercato, nel mese appena trascorso sono in recupero tutte le alimentazioni, salvo quelle a metano che crollano di un ulteriore -86% (-82,4% nel trimestre). Le elettriche (+81,9%) a marzo arrivano ad una rappresentatività del 4,8% (+1,1 p.p. rispetto a febbraio) ma nel trimestre la q.d.m. rimane sempre bassa al 3,8%; le plug-in (PHEV) sono al 4,3% di quota (4,4% nel cumulato da inizio anno); le HEV viaggiano sempre positive sia nel mese (+48,5%, quota 34,4%), sia nell’anno (+32,9%, quota 35,8%). Le vetture a benzina e diesel si attestano rispettivamente al 28,5% e 20% di quota di mercato, mentre nel trimestre sono al 27,3% e 19,3%; il gpl (+13,9%) rappresenta il 7,6% del mercato di marzo (9,2% primo trimestre 2023).
Nell’analisi per tipo di utilizzatore, risulta essere il noleggio a trainare le immatricolazioni del mese (+107%) marcando una fortissima crescita del noleggio a breve termine; anche il comparto dei privati (+16,6%) e quello delle società (+31,4%) ottengono delle buone performance. Nel primo trimestre: i privati segnano +9,9% (quota 55,6%), le società +17,5% (quota 13,5% ) e il noleggio +79,7% (quota 30,8%).
Negli ultimi tre giorni di marzo è stato immatricolato il 33% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari (incluso l’uso noleggio), secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato l’8,8% dei volumi di vendita mensili, con una crescita del +38,5% sul pari mese 2022.

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