Il 2 febbraio torna la Giornata mondiale delle Zone Umide

È possibile scoprirle in decine di Oasi WWF in tutta Italia dal 2 al 6 febbraio. Le Oasi WWF da sole ospitano ben il 66% degli habitat prioritari della direttiva 43/92/CEE per la bioregione “alpina”, il 57% per quella “continentale” e il 65% per quella “mediterranea”.

Autore: Redazione Greencity

Lagune, stagni, laghi, paludi, risorgive: sono le wetlands, aree chiave per la biodiversità e, cosa meno nota, anche per la nostra sopravvivenza. In loro onore, il prossimo 2 febbraio si celebra la Giornata mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day, WWD), data che ricorda l'adozione della Convenzione omonima per la loro tutela, firmata il 2 febbraio 1971 nella città iraniana di Ramsar. E quest'anno il WWD ha uno speciale significato, in quanto lo scorso anno è stato riconosciuto ufficialmente anche dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Lo slogan di questa edizione è “Value, Manage, Restore, Love Wetlands”: riconoscerne il valore, proteggerle e gestirle adeguatamente, ripristinarle laddove le abbiamo distrutte, e imparare ad amarle per la loro bellezza e la loro importanza, a partire dalla loro incredibile biodiversità. Ma le wetlands sono fondamentali anche per la nostra sopravvivenza grazie al loro ruolo di serbatoi di carbonio e contrasto al cambiamento climatico, azione di depurazione delle acque, protezione da inondazioni, fornitura di fibre e materiali, oltre ad ospitare migliaia di specie ad esse legate.
In Italia, dalle Alpi al Mediterraneo, sarà possibile scoprirle dal 2 al 6 febbraio in molte Oasi WWF, attraverso passeggiate, visite guidate, workshop fotografici ed altri eventi per far scoprire a tutti la bellezza e l’importanza di questi ambienti unici. E come parte delle celebrazioni della giornata mondiale ufficiale delle Nazioni Unite UN World Wetlands Day, il WWF è partner a livello globale della prima #WorldWetlandsRun per scoprire questi ambienti attraverso una corsa o una semplice passeggiata. Moltissime persone da oltre 100 paesi si sono iscritte e registrate World Wetlands Run per testimoniare le giornate che passeranno a contatto con questi splendidi e delicati ecosistemi e chiederne una sempre maggiore tutela.
Il WWF fin dalla sua nascita si è occupato della tutela di zone umide. Non a caso la prima Oasi WWF istituita in Italia nel 1967 è stata il lago di Burano in Toscana, poi inserita tra le zone Ramsar e divenuta Sito d’Importanza Comunitaria per la rete europea di aree protette Natura 2000. Oggi il Sistema delle Oasi WWF Italia è costituito da 100 Oasi, di cui ben 78 contengono stagni, paludi, lagune, che nel tempo sono state difese da abusi e antropizzazione selvaggia, e 10 delle quali sono aree d’importanza internazionale riconosciute dalla Convenzione di Ramsar.

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