Reti abbandonate in mare: recuperate in un anno sei tonnellate

Il Ministro Costa ha presentato i primi risultati ad un anno dal lancio dell’operazione che rientra nel progetto “PlasticFreeGc”.

Autore: Redazione Greencity

Sei tonnellate di reti abbandonate rimosse dai fondali marini e avviate al corretto iter per la distruzione. È il bilancio annuale dell'operazione 'Reti fantasma', che rientra nel progetto “PlasticFreeGC” per il contrasto alla dispersione delle microplastiche in mare, avviato a luglio 2019 a Fiumicino.
Un’operazione che ha visto l’impiego della componente subacquea della Guardia Costiera dislocata sul territorio nazionale, mirata al recupero delle reti da pesca abbandonate nei fondali marini della nostra Penisola.
“L’attività condotta dai Nuclei subacquei della Guardia Costiera – spiega il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa - ha portato alla rimozione dai fondali marini di 6 tonnellate di plastiche disperse in mare pari, a titolo esemplificativo, a circa 200mila bottiglie di plastica in abbandono sui fondali marini”.
“Un risultato importante – continua il Ministro - se pensiamo che le reti fantasma sono responsabili dell’alterazione dell’ecosistema marino per la dispersione nell’ambiente delle micro-particelle sintetiche delle quali sono composte”.
Reti che, se lasciate in mare, continuano a “pescare” in maniera passiva e rappresentano per le specie ittiche che vi rimangono intrappolate dei veri e propri “muri della morte” e che, oltre a danneggiare l’habitat marino, sono un concreto pericolo per la sicurezza di sub e bagnanti. 

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