“Per gestire al meglio l'eredità nucleare serve cambiare metodo, putando su competenze e discontinuità rispetto al passato. La proposta del governo di nominare Antonio Agostini, attuale segretario generale del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, che non ha esperienze nel settore, a direttore dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione non va in questa direzione”.
Questo il commento di
Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia sulla proposta di nomina del vertice dell’Isin, al vaglio delle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera dei deputati dopo la proposta approvata dal Consiglio dei ministri.
“Il percorso per la chiusura dell'eredità radioattiva è ancora lungo – dicono le associazioni ambientaliste – ma, nonostante gli errori compiuti come la scelta scellerata del sito di Scanzano Ionico per lo stoccaggio definitivo delle scorie radioattive da parte del governo Berlusconi nel 2003, non si intravede un cambio di passo. In una partita complicata come quella della sicurezza nucleare e della gestione dei rifiuti radioattivi, l’iter deve essere chiaro, trasparente e partecipato, ma anche condotto e controllato da personalità di provata esperienza e competenza”.
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