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L'elettrodomestico del futuro parla italiano

Pubblicato il: 16/11/2010
Autore: Franco Cavalleri
All'ICT for Sustainable Home di Nizza i progetti di Indesit per gli elettrodomestici del futuro.
Elettrodomestici che sanno 'leggere' lo stato della rete elettrica, variare le modalità del loro funzionamento – orari di accensione e spegnimento, potenza erogata, programmi - in funzione non solo delle preferenze o delle necessità impostate dall'utente, ma anche della situazione generale della rete, in grado di 'contrattare' il prezzo della corrente che consumano scegliendo un fornitore piuttosto che un altro, e che possono eventualmente accumulare energia rivendendola alle utility elettriche, dando ad una famiglia una fonte di reddito supplementare.
l-elettrodomestico-del-futuro-parla-italiano-1.jpgNon è uno scenario fantascientifico, ma la descrizione di come potrebbe essere il nostro mondo in un tempo nemmeno troppo lontano, forse anche soltanto un paio d'anni. E a renderlo una realtà, un'azienda italiana tra le più conosciute ed apprezzate, Indesit, che con il suo team di ricerca si sta occupando di una serie di progetti di innovazione elettronica, le cosiddette reti intelligenti (smart grid). Alcuni di questi progetti verranno illustrati in questi giorni alla conferenza ICT for Sustainable home di Nizza.
Il punto chiave è rappresentato dalla creazione di elettrodomestici in grado di ottimizzare l'uso di energia attraverso una connessione a Internet e alla rete elettrica.
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L'anno scorso – ci dice Stefano Frattesi, Innovation for Design Manager dell'azienda marchigiana – abbiamo avviato il primo test domestico su larga scala a livello mondiale di frigoriferi intelligenti dotati di tecnologia DDC (Dynamic Demand Control). Il test è in corso nel regno Unito, e coinvolge 300 famiglie, che sono state dotate gratuitamente di frigoriferi Indesit in classe A".
La tecnologia DDC consente ad un elettrodomestico di interagire con la rete elettrica, ottenendo diversi benefici sia per il consumatore finale sia per la rete stessa: per quest'ultima, perché l'elettrodomestico funge da 'regolatore' accumulando energia nei momenti di minor carico della rete rilasciandola nei picchi di domanda; per il consumatore perché la lettura costante dell'andamento del sistema gli consente di scegliere quale sia il momento più conveniente, per esempio, per effettuare un lavaggio. "La rete elettrica britannica è la più adatta ad un sistema come il Dynamic Demand Control, perché è geograficamente localizzata, quindi con variazione di frequenza molto ampie".
l-elettrodomestico-del-futuro-parla-italiano-3.jpgCosa significa, esattamente, l'applicazione di questo sistema? "Grazie al DDC, quando c'è tanto sole il frigorifero può accumulare freddo nel vano freezer, trasformandolo in una sorta di polmone, abbassando la temperatura del cibo contenuto. Quando ci sono momenti di picco, e la richiesta generale è elevata, i frigoriferi intelligenti potrebbero utilizzare questo freddo per termostatare la parte frigo attraverso una paratia che si apre tra freezer e frigo, per trasferire il freddo da una parte all'altra". I
l DDC risponde alla necessità di trovare un punto di equilibrio tra richiesta e offerta di energia, fattore importante soprattutto oggi, con la diffusione delle fonti alternative di energia.
"Eolico e solare sono caratterizzate da discontinuità e imprevedibilità, e necessitano di sistemi di bilanciamento", conferma infatti il manager marchigiano. Per questo Indesit pensa ad elettrodomestici che fungano da microaccumulatori e aiutino a tenere in equilibrio la rete elettrica. Nel caso inglese, il vantaggio sarebbe l'emissione di 1 tonnellata di co2 in meno ed un risparmio di diverse centinaia di milioni di sterline in costi di bilanciamento della rete elettrica.
"Come fa il frigorifero a sapere lo stato della rete? Misurando il parametro di frequenza di rete: una variazione anche soltanto di qualche decina di millihertz, in più o in meno, indica lo stato della rete elettrica generale".
I tempi per l'arrivo sul mercato? "Dal punto di vista tecnico, noi di Indesit siamo pronti. Dobbiamo però aspettare i tempi tecnici di un test, per poi produrre un business model insieme alle utilities dell'energia nel Regno Unito e all'agenzia che gestisce il settore in quel paese. Direi quindi un paio d'anni, prima che lavatrici e frigoriferi dotati di DDC possano fare la loro comparsa in quel mercato".
Le ambizioni vanno però ancora oltre, e l'orizzonte di un elettrodomestico è destinato ad allargarsi radicalmente, grazie al concetto di Demand Side Management.
"Il test inglese rappresenta il primo esempio di una sperimentazione su larga scala del concetto di Demand Side Management e si inserisce appieno nelle innovative smart grid, le future reti di distribuzione dell'energia che, dotate di una loro intelligenza, permetteranno di monitorare e controllare in modo centralizzato i consumi elettrici, evitando sovraccarichi, distribuendo l'energia da dove ce n'è maggior disponibilità per poi trasferirla ad altre aree in deficit. Il tutto in tempo reale e in modo dinamico, applicando gli stessi principi di networking alla base di internet".
Il DSM è la vera e propria smart grid, la rete intelligente. La sua applicazione necessita di un'infrastruttura complessa, che coinvolge numerosi attori, non solo i produttori di elettrodomestici."Un frigo o una lavatrice dotati di DSM sono delle smart appliance, elettrodomestici intelligenti, in grado di gestire il proprio funzionamento in base alle informazioni che ricevono dalla rete".Il Demand Side Management consente di trasformare le nostre lavatrici, i nostri frigoriferi, in terminali della rete di distribuzione dell'elettricità. Dati e informazioni sullo stato della rete, l-elettrodomestico-del-futuro-parla-italiano-2.jpgsulle previsioni di richiesta di energia e sulla disponibilità nelle ore successive, e numerosi altri dati, viaggiano su queste linee di collegamento.
Con queste informazioni a disposizione, la nostra lavatrice è in grado, autonomamente, di determinare il momento migliore per avviarsi. E in un mercato dell'energia libero, di scegliere a quale provider di energia rivolgersi per ridurre i costi di esercizio. O perfino di vendere al miglior offerente la propria energi in eccesso. "La si potrebbe definire un broker dell'energia", scherza, ma neanche tanto, Frattesi."
Stiamo lavorando, con i nostri partner, in Italia ed all'estero, anche sulla gestione energetica di un'abitazione. Quella del DSM è una delle ipotesi di cui stiamo parlando".
l primo trial del progetto Energy at home è previsto per la metà dell'anno prossimo. Questo permetterà di capire la roadmap per l'introduzione in Italia.


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Categorie: Green Life

Tag: Green life

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